La foto del "buco nero" che ha fatto il giro del mondo, non è stato solo una conferma scientifica eccezionale, ma anche un annuncio, una sottolineatura dell'immensità del creato e della capacità umana.
Il clipeo di Ravenna ben racchiude quel "buco nero", e lo svela in un volto umano radioso.
Oltre i suoi confini, sfavillanti e gemmati che lo delimitano, vi è la profondità, la vibrazione del calore dell'Amore, la legge che ha rotto i vincoli di tutte le altre leggi e reso ognuno di noi simbiosi e particella cosmica dell' "Attirerò tutti a Me".
Prendere la croce di ogni giorno non significa desiderare il dolore, ma riuscire a trasformare in bellezza il limite di quel giorno: è la sola via che libera ... le energie creative, l'inventiva e l'azione ... Non solo non ci rassegniamo o lottiamo contro il male, ma lo accogliamo e trasformiamo in vita. L'uomo più evoluto non è né il faber nè il sapiens, ma il patiens: l'uomo che sa dare un significato anche alla sofferenza ... La croce è ricevere la capacità di trarre il bene anche dal male, di risorgere sempre e comunque.
Questo è il metodo di Cristo. ...
L'evento della Croce resta il centro di gravità della storia ... Senza Croce non c'è Resurrezione, perché, solo un'arte di vivere che abbraccia ferite e limiti, può darci la capacità non solo di sopportare il male ma di renderlo vita. E' vera felicità quella che che trasforma ogni materia, anche la più resistente, in bellezza. Non si tratta di un incerto esercizio individuale di resilienza, ma di ricevere la reale liberazione delle nostre energie imprigionate e sterilizzate dal male e dalla sofferenza. Non sono centrali il dolore o la mancanza in sé, ineliminabili dalla vita, ma che cosa possiamo farne, per amore.
La Croce, sembra assurdo, è il culmine dellla bellezza, perché è il culmine del senso: felice è la vita in cui il male, fatto o subito, è trasfromato per via d'amore, in bene ... Se non accettiamo le ferite non crederemo mai alla vita e a noi stessi, saremo schiavi dell'apparenza, del risentimento, della paura, non potremo liberare le energie creative necessarie a ricevere e dare felicità.