mappa sito 

 

Don Michele Do

Nella solitudine della montagna, don Michele visse un profondo cammino interiore, che lo rese capace di incrociare e di attraversare le inquietudini del Cristianesimo di quegli anni e quelle più vive e profonde del cuore umano, in dialogo gli spiriti più nobili, attenti e pensosi.

Padre Paolo Gamberini

Titolare della Donald MacLean Chair presso la Saint Joseph University di Philadelfia (Usa). Ha conseguito la laurea in Filosofia presso l’Università del Sacro Cuore di Milano e il Dottorato in Teologia presso la Philosophisch-theologische Hochschule Sankt Georgen dei Gesuiti a Francoforte sul Meno (Germania).

Don Carlo Molari

.Don Carlo Molari, sacerdote diocesano di Cesena era nato a Cesena il 25 luglio 1928. Venne ordinato sacerdote nel 1952. Si laureò in teologia e in diritto alla Pontificia università lateranense. È il più grande teologo italiano dei nostri giorni, ha scritto su Twitter recentemente Vito Mancuso.


Riflessioni CPM sulle letture domenicali. 






La giustizia della carità. L’impegno che ci prendiamo è quello di fare insieme un cammino spirituale, invocando lo Spirito Santo, colui che ci guiderà in questo cammino...
La giustizia della carità

“AMORIS LAETITIA: una nuova era per la teologia del Matrimonio e della Famiglia”
  • Il metodo CPM

    1. Vedere
    sforzarsi di prendere coscienza e di capire le proprie situazioni e atteggiamenti di vita, la qualità della relazione di coppia, i comportamenti della comunità ecclesiale e sociale e le maggiori problematiche odierne.
    2. Giudicare
    approfondire, conoscere e lasciarsi interpellare dalla Parola di Dio, ricordando che la Parola è Persona e Gesù stesso è Parola incarnata; confrontarsi dunque con Gesù vero interlocutore per poter entrare in intimità e vero dialogo con il coniuge e con gli altri, oltre che per leggere la nostra vita e le varie problematiche in esame con una visione di fede.
    3. Agire
    cercare di tradurre, con l'aiuto dello Spirito Santo, nella propria vita le acquisizioni maturate, contando anche sulla solidarietà delle altre coppie e del Consigliere spirituale.
  • I TEMPI DI LAVORO. La RdV in pratica si svolge in tre tempi: un tempo di lavoro personale, uno di scambio di coppia e il terzo nel confronto col gruppo.
    1. Tempo di lavoro personale. E' di solito il tempo in cui, da soli, si prepara la Revisione di Vita (RdV): scrivere quello che si sente aiuta a non perdersi in pensieri e ad aderire al vissuto.
    2. Tempo di scambio in coppia. E' il tempo in cui comunico la mia RdV, leggendo i miei appunti oppure esprimendo il mio vissuto sul momento, mentre il mio coniuge ascolta cercando di capire ciò che vivo. A sua volta il coniuge si esprime ed io ascolto. Ci sono due principi base per questo tempo.
    • Primo principio Ciascuno comunica ciò che la domanda della RdV ha suscitato (meglio se prima lo si scrive) cercando di aderire bene a ciò che ha. mosso dentro, e comunica tutto ciò che sente e vive su quell'argomento, senza essere interrotto, salvo eventuali domande di comprensione. Ma ogni discussione è rimandata alla fine. Quindi l'altro ascolta cercando di capire il vissuto del suo coniuge.
    • Secondo principio Ciascuno ascoIta l'altro e cerca di raggiungerlo in quello che vive, al di là delle parole che utilizza per dirsi. Durante questo ascolto è bene stare in guardia contro quello che si pensai già:
    - quello che sì pensa dell'altro,
    - quello che si pensa della relazione che vive con noi,
    - quello che pensa di noi.
    Staccandosi così dalle immagini che si hanno già, si può giungere alI'altro nel vissuto che esprime oggi e si può sentire del nuovo.
    Alla fine dello scambio la coppia decide che cosa comunicare agli altri in gruppo.
  • - Una profonda riflessione personale sull'argomento proposto riguardo alla propria vita con la ricerca dei motivi e dei valori di fondo che l'hanno orientata, con particolare attenzione al significato della propria vocazione nella realtà quotidiana.
    - Una attiva revisione dei due coniugi insieme (possibilmente scritta). Devono emergere esperienze e vissuti di tutti due i membri della coppia; debbono apparire gli aspetti umani, gli aspetti di fede, i valori impliciti o espliciti delle scelte fatte.
    - Scambio aperto e sincero di queste esperienze e di queste motivazioni in équipe, in un clima di dialogo, di ascolto, di verifica, di ricerca, di reciproca comprensione e di aiuto vicendevole.
    - Confronto di tutti gli elementi emersi con la Parola di Dio. - Presa di coscienza ed eventuale esplicitazione degli "appelli" alla conversione.
    - La preghiera comune in forme diverse può essere proposta come logica conclusione di una revisione di vita fatta con il cuore aperto verso gli altri e verso Dio.
  • - E' "narrato" dalla coppia incaricata di fare la relazione se è stato presente nell'esperienza personale e di coppia.
    - E' contenuto nelle reazioni degli altri membri dell'équipe se è stato presente nella loro vita e se ora vi prestano attenzione.
    - E' esplicito nel gruppo dove il vissuto delle coppie è "letto" e "giudicato" dalla parola di Dio. L'esperienza vitale raccontata da una coppia deve essere riascoltata dentro di sé e compresa nel suo significato profondo, vitale e globale; dopo che questo è avvenuto e forse anche espresso a voce, si va al Vangelo e si tenta di rispondere alla domanda: "Che cosa il Signore dice e forse chiede a questa coppia dentro e attraverso il vissuto narrato?".
  • Una revisione di vita vera non è una analisi sociale, né una discussione del caso, né una disamina politica, né uno sfogo consolatorio, né un dibattito culturale, ma la rilettura di un "pezzo" della propria vita con gli occhi e con il cuore di Gesù, il Figlio di Dio.
    Se dunque si eliminano da essa il riferimento al Vangelo e l'ascolto degli appelli che vengono dal Salvatore e Liberatore del mondo non si può parlare di revisione di vita.
  • L'aiuto degli altri in un clima di verità totale su noi stessi e il confronto con la Parola di Dio in un clima di apertura agli appelli del Signore faranno sì che la revisione di vita non sia solo un puro raccontare di nuovo, ma un introdurre informazioni nuove che, in qualche modo, ci mettano in stato di "conversione".
    Se si è attenti alla reazione altrui di fronte al proprio vissuto e se si dà tempo per ascoltare nel proprio intimo la voce dello Spirito, non si tarderà a crescere come persona, come coppia e come comunità.